venerdì 19 marzo 2010

Linee guida per la Valutazione Funzionale


Uno degli aspetti che caratterizza e qualifica il lavoro del preparatore atletico è la valutazione funzionale dell'atleta.

Nella mia breve esperienza di ricerca universitaria (relativa ai 4 mesi per la tesi...) ho capito che c'è un numero impressionante di variabili da prendere in esame per poter CREDERE nei dati ottenuti.
Se vogliamo che le nostre considerazioni finali rispecchino realmente lo stato di forma dell'atleta dobbiamo cercare di essere più professionali possibile e ci dobbiamo chiedere

quali sono le indicazioni metodologiche da seguire per ottenere risultati corretti e confrontabili?

quali sono i parametri che realmente ci forniscono indicazioni sullo stato di forma?

quali sono i test che mi permettono di ottenere i parametri desiderati?

quali sono i tempi giusti per poter confrontare due rilevazioni?

Siamo tutti consapevoli che l'argomento sia di una vastità notevole però prima di scendere nei particolari e parlare delle varie capacità condizionali potremmo iniziare creando un background relativo alla metodologia.
E' inutile parlare di VAM o soglia se poi le misurazioni vengono fatte con metodi differenti o non nelle stesse situazioni.

Che ognuno indichi quali sono i principi che segue, sopratutto sarebbe interessante conoscere i procedimenti di coloro che fanno ricerca all'università...

3 commenti:

Sergio Ruosi ha detto...

Io inizio sempre i miei progetti con una valutazione degli atleti (grandi o piccoli che siano).
Spesso mi son ritrovato a dover confrontare dati totalmente diversi o a non aver tempo per ripetere le misurazioni ma dagli errori si impara...
Le indicazioni che cerco di seguire sono tante ma sicuramente qualcuno (Rocco!!!) ne aggiungerà. Cerco di limitare le variabili che possono influire sul risultato facendo attenzione alle condizioni del campo, al tipo di riscaldamento e alla motivazione dei ragazzi (io dico loro di andare al massimo ma non li incito durante). Lavorando con i giovani cerco di non fare valutazioni nei giorni vicini a vacanze scolastiche o altri eventi che possano modificare l'entusiasmo.
Cerco sempre di spiegare il motivo della valutazione e credo che per la maggior parte degli atleti siano interessati a capire come funziona il nostro corpo.
Lavorando in un settore giovanile in cui mi occupo dei piccoli faccio una misurazione (un test su un percorso di motricità) ad inizio anno e una alla fine.

Rocco Di Michele ha detto...

I test che si trovano sia in letteratura che in pratica per valutare le diverse capacità (forza – resistenza ecc.) sono molto numerosi e non è possibile stabilire quale sia il migliore in assoluto. In base alle proprie esigenze e possibilità, bisogna cercare il giusto compromesso tra i mezzi (apparecchiature) e il tempo a disposizione, e la precisione della misura che si vuole effettuare. Una volta scelto un test è poi bene cercare di utilizzare sempre quello, standardizzando il protocollo (riscaldamento – condizioni del terreno ecc.) in modo da poter confrontare risultati ottenuti in periodi diversi.

Rocco Di Michele ha detto...
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