domenica 13 marzo 2011

Vincenzo Canali parla di My Back

Inseriamo oggi un articolo del prof. Vincenzo Canali che introduce la sua metodologia relativa all'allenamento per la Riprogammazione Posturale Globale. Potrebbe anche nascere una collaborazione tra l'associazione e lo staff del professore con la possibilità di organizzare corsi e giornate di aggiornamento sulla materia. Nel caso foste interessati potete contattarci al nostro indirizzo mail.

All’origine del mal di schiena e dei traumi derivanti da compressione della colonna, ci possono 
essere traumi da carico diretto ma, nella maggior parte dei casi, si tratta di traumi  da carico 
iterativo. 
La causa da ricercare, risiede spesso nei mancati rapporti di flesso estensione tra catene cinetiche o
nell’assenza di equilibrio di essi, così che un’articolazione starter si trova a compiere un gesto senza 
utilizzare le giuste sinergie muscolari poiché la sua potenzialità viene ridotta nell’ampiezza  e nelle 
sue connessioni statico - dinamiche. 
Nell’alternarsi delle stazioni, decubiti ed attitudine nella nostra vita di relazione, le sinergie si 
realizzano su una base di scarsa mobilità ed il passaggio da mobilità passiva a mobilità attiva non è 
realizzabile se non producendo sovraccarichi articolari. 
Le connessioni tra gabbia toracica e muscolatura posteriore della coscia, per il tramite della 
muscolatura addominale,  nell’estensione degli arti inferiori sul tronco, perde perciò spesso di 
efficacia e la ripetizione di un comune gesto (come il camminare o il sollevare le braccia), comporta 
alcune limitazioni in seno alle articolazioni interessate , riducendo inoltre le funzionalità specifiche 
di alcuni muscoli. 
Il cingolo scapolo omerale entra nel medesimo meccanismo fungendo da vincolo e da sovraccarico 
per la muscolatura addominale, ogni qualvolta i gradi dell’estensione a lui richiesta, non vengono 
soddisfatti dall’estensione reale; cioè quando la mobilità passiva e quella attiva (sia in forma statica 
che dinamica), non coincidono e gli esercizi eccentrici non sono applicabili. 
Nel complesso dinamico la colonna si trova a dover sopportare gli eccessi di carico derivanti da 
questi errori posturali. 
La risoluzione è complessa e prevede un protocollo di esercizi passivi, attivi ed eccentrici intesi 
come strutturazione della catena cinetica in toto, utilizzando lo sviluppo di differenti sinergie in 
funzione di migliorare i rapporti di flesso estensione. 
MY BACK
Svolge nel migliore dei modi la funzione di esercizio passivo applicabile in svariati momenti della
giornata: prima e dopo l’attività fisica e/o come prevenzione o come compensazione di un problema accertato. Perché svolge questo ruolo nel migliore dei modi? Perché la posizione di partenza a gambe flesse, permette di azzerare la resistenza della catena cinetica posteriore e nello stesso tempo, riduce la dominanza che potrebbero creare i quadricipiti (contrari all’estensione del bacino conseguenza della corretta retroversione), quando si vanno a sommare all’ileopsoas. In questo caso anche in persone con il bacino che tende all’antiversione, che abbiano il quadricipite dominante rispetto agli addominali nella catena cinetica anteriore, con una scarsa mobilità nel cingolo scapolo omerale e quindi ulteriore aggravio per la posizione del bacino e penalizzazione ulteriore della muscolatura addominale, si riesce a mantenere la corretta postura atta all’allungamento della colonna in quanto: 1.l’ileopsoas allenta la propria tensione 2.il quadricipite viene allungato dalla posizione della gamba 3.gli ischio crurali non trattengono il bacino in quanto la flessione del ginocchio non ne esalta la trazione nell’inserzione opposta 4. il cingolo scapolo omerale non è in estensione quindi si riduce la resistenza sulla muscolatura addominale che viene inoltre favorita dalla flessione delle anche sul tronco. In questa situazione, tenendo il dorso a vari livelli a contatto con la seduta, la colonna priva di resistenze/trazioni muscolari, potrà tendere al riallineamento ed al ripristino delle fisiologiche distanze vertebrali, utilizzando la quota di peso corporeo che incide verticalmente su di essa, distribuendosi sull’arco di colonna in proporzione all’altezza selezionata. Vincenzo Canali
Nel nostro canale you tube trovate anche altri video sull'argomento

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