mercoledì 1 giugno 2011

Un'esperienza per tutti (2) "Programmazione"

In questo post Bruno ci illustra la programmazione che ha deciso di utilizzare. Partendo dalla situazione iniziale in cui si è trovato descrive e motiva gli obiettivi che si è prefissato.

Al mio arrivo ho trovato una grande approssimazione, disorganizzazione e mancanza totale di programmazione nella preparazione fisica. Le carenze strutturali ed economiche erano e sono tutt'ora enormi per una società di questo livello: neanche cinesini ed ostacoli per allenarsi.
La squadra lavorava in palestra Martedì e Giovedì mattina senza nessun controllo e come si può facilmente immaginare quattro persone lavoravano mentre le altre “facevano presenza” e niente più.
Gli allenamenti serali erano piuttosto monotoni in quanto si basavano sempre sulle stesse esercitazioni: multibalzi, sprint e navette. Non mi permetterei di dire che il preparatore precedente fosse incompetente ma la realtà purtroppo era questa, e le cause molteplici. Le problematiche più evidenti erano la mancanza di tempo da parte sua per problemi personali e forse, la perdita di stimoli dopo molti anni nella stessa società e di riconoscimento del lavoro da parte della società.
Non avendo esperienze su cui appoggiarmi ho iniziato a studiare e ad essere curioso, a comprare libri sull’ argomento e a parlare con preparatori atletici del settore. er le valutazioni iniziali mi son basato su un paio di libri inerenti la Preparazione Fisica nel calcio a 5, e scritti da preparatori di fama internazionale:
JOSE’ RINCON (prep. fisico della nazionale spagnola) y JOSUE PELLICIER (secondo preparatore).
Inoltre mi son basato sulle mie precedenti esperienze da giocatore di calcio a 5 in sett. giovanile, sule quello che la mia esperienza ed i miei studi mi hanno insegnato, soprattutto per quanto concerne le differenze principali tra il modello di prestazione del calcio, e quello del calcio a 5 .
Di seguito riporto una tabella tanto semplice quanto importante per la mia programmazione:

In altri lavori di COLLI, SASSI, PERONDI e BISCIOTTI ho trovato i seguenti riferimenti:
”…abbiamo calcolato quanti secondi di decelerazioni o accelerazioni i giocatori effettuano in 1 minuto. In sostanza ogni 60 secondi abbiamo in media 15 secondi di accelerazioni e decelerazioni, quindi di azioni intense, che verranno ovviamente distribuite in maniera random in funzione della situazione di gioco ma che ci testimoniano un elevato impegno muscolare…”
“…Il tutto va poi considerato non solo in linea ma anche con un ampio contributo delle variazioni di angolo della traiettoria della corsa. Notiamo infatti, come ci siano variazioni nella traiettoria del soggetto di oltre 30° quasi la totalità dei casi. Alcuni di queste avvengono ad elevati livelli di velocità, ma la grande maggioranza si verificano a basse velocità quando in pratica si sta accelerando o decelerando...”
“…L’idea di programmare lavori in linea e a velocità costante risulta, pertanto, completamente lontana dalla specificità del modello prestativo del giocatore di calcio a 5...”
Al mio arrivo la squadra si è matematicamente qualificata ai playoff, mancavano quindi 5 partite ed una giornata di riposo alla fine della stagione regolare prima di iniziare il periodo più importante dell'annata calcistica. 
L'impostazione settimanale che ho dato, considerando che le gare si svolgono al sabato e spesso le trasferte sono per lo più sulla penisola (solitamente il viaggio era previsto il venerdì pomeriggio, arrivo prima di cena, cena e notte in hotel, il giorno seguente partita e rientro in nottata sull'isola) è la seguente: ho pensato di impostare un richiamo di forza funzionale sviluppandola attraverso vari metodi nelle mattinate di martedì e giovedì. Per quanto riguarda la resistenza organica ho deciso di svilupparla attraverso metodologie di attività aerobiche intermittenti il martedì sera. Il giovedì sera ed il venerdì mattina erano riservati ad esercizi di rapidità sul posto o in avanzamento, con tutti gli spostamenti tipici ed uso della speed-ladder. 
Nel dettaglio:
Lunedì: mattina RIPOSO - sera PROPRIOCETTIVO RIGENERATIVO
Martedì: mattina FORZA FUNZIONALE - sera RESISTENZA ORGANICA
Mercoledì: RIPOSO
Giovedì: mattina FORZA IN PALESTRA - sera RESISTENZA ALLA VELOCITA' 
Venerdì: mattina  RAPIDITA' - sera RIPOSO
Sabato: GARA
Domenica: RIPOSO
Dal 10 maggio in poi, gli allenamenti sono stati meno intensi: allungando i tempi di recupero e lavorando su esercitazioni aspecifiche volevo favorire l’ effetto allenante del mese precedente.

In quel preciso momento la mia prima preoccupazione era quella di non creare nessun infortunio, nessun contrattempo anche solo dovuto ad un sovraccarico muscolare.
A fine stagione i giocatori arrivano carichi di fatica, di allenamenti, partite, viaggi e con una richiesta mentale altissima quando ci si avvicina ad un traguardo così importante.
Gli allenamenti erano soprattutto micro partite ed esercizi di possessi palla in differenti situazioni, senza ricercare un incremento significativo della capacità condizionale “Forza” (in tutte le forme).
Nell'ultima settimana di maggio e la prima di giugno il lavoro è stato solamente di mantenimento, attraverso esercitazioni ludiche con finalità rivolte alla velocità pura ed alla tecnica applicata. Come descritto precedentemente gli obiettivi erano soprattutto il recupero dalle partite, l’ assenza di sovraccarichi e situazioni atte a cementare la coesione del gruppo. Il mister si concentrava su sedute con solamente molta partita svolta in maniera intensa da parte di un gruppo responsabile.



i post che seguiranno saranno dedicati alle singole sedute di:
- resistenza
- forza
- allenamento sulla sabbia
- allenamento propriocettivo rigenerativo
Ho deciso di pubblicare una serie di post relativi all'esperienza lavorativa di Bruno Baldassarri, studente di scienze Motorie che sta facendo un tirocinio formativo all'estero come allenatore fisico di una squadra di calcio a 5 Spagnola. Il motivo è semplice! Bruno è alla prima vera esperienza lavorativa in ambito di preparazione fisica e credo che il suo percorso si utile in quanto racchiude entusiasmo ed intraprendenza, ottime intuizioni ma probabilmente anche alcuni errori. Seguire l'evoluzione dei pensieri del collega e vedere come si sono trasformati in programmazione ed esercitazioni offrirà sicuramente a tutti noi, dal preparatore affermato allo studente al primo anno, spunti per approfondimenti o critiche costruttive relative alla figura dell'allenatore fisico. 
Sergio Ruosi, segretario AIPAC Emilia Romagna

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